GENDER NELLE SCUOLE. IL POPOLO DELLA FAMIGLIA DICE BASTA  ALL’ INDOTTRINAMENTO IDEOLOGICO.

Lucianella Presta (PdF Piemonte):« Dal 20 febbraio parte in tutta Italia la campagna di sensibilizzazione sul “consenso informato” per la libera scelta dei genitori circa l’educazione dei loro figli»

Il Popolo della Famiglia-Piemonte segnala che dal 20 febbraio è partita una campagna informativa principalmente tramite manifesti murali e distribuzione di volantini. 

«Intendiamo sensibilizzare i genitori circa la propaganda ideologica genderistica imposta nella scuola italiana tramite la legge 107/2015, su ispirazione di normative europee. I genitori che non la condividessero possono evitarla ai loro figli, tramite il “consenso informato”

da firmare e consegnare presso la segreteria della scuola – dichiara Lucianella Presta, coordinatore regionale del PdF- I ragazzi saranno in tal modo esentati dalle attività extracurricolari non condivise dai genitori, che sono di diritto i primi educatori dei loro figli. ll modulo si può anche scaricare dal manifesto tramite QR code e va consegnato alla segreteria della propria scuola, in conformità alla Nota Ministeriale n. 19534 del 20-11-2018, la quale precisa che “tutte le attività didattiche inserite nel PTOF devono essere portate tempestivamente a conoscenza delle famiglie, soprattutto se non rientrano nel curricolo obbligatorio, incluse quelle inserite nell’ampliamento dell’offerta formativa”, per le quali è prevista la richiesta del consenso dei genitori (art. 9 O.P.R.M. 275-1999)».

« Secondo l’ideologia gender- continua Presta – il sesso, maschile o femminile al momento della nascita, cessa di essere un inequivocabile dato di fatto, e diviene una scelta della persona. Si tratta di una visione che, effettivamente, compromette le fondamenta antropologiche della nostra civiltà. Denunciamo l’ideologia invasiva della Commissione Europea in campo etico, e ci appelliamo al Premier Giorgia Meloni, affinché affermi la sovranità del nostro Paese e respinga al mittente di Bruxelles le indebite ingerenze, come aveva peraltro promesso prima delle elezioni, impegnando il suo partito a cancellare “la Buona Scuola” renziana, che è stata mantenuta in vigore dai successivi Governi Conte e Draghi». 

Non vogliamo che accada in Italia quanto accaduto in Spagna con la cosiddetta “legge trans”.

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