Lucianella Presta (PdF): “La Regione Piemonte, terra di santi sociali e custode della Sacra Sindone, dovrebbe stabilire come prioritari la valorizzazione delle proprie radici cristiane e il sostegno alla famiglia e alla natalità”

Concedere il patrocinio (con i conseguenti finanziamenti pubblici) ad una manifestazione che ostenta una propaganda contraria alla famiglia come la nostra Costituzione (art.29) riconosce comporta implicitamente la valorizzazione delle famiglie arcobaleno. Esse altro non sono, al massimo, che “unioni civili” che i bambini potranno ottenere solo attraverso pratiche di fecondazione artificiale, in primis utero in affitto, alimentando il business della vita mercificata.

Altro obiettivo della propaganda delle lobby omosessualiste è diffondere il “modello alias”, che viene proposto in molte scuole insieme ad altre iniziative gender. Tali iniziative, in corso in Italia dal 2008 e sempre più numerose e diffuse, mirano ad indurre i nostri bambini e giovani all’autodeterminazione del proprio sesso biologico decidendo di volta in volta in quale genere decidano di riconoscersi, il cosiddetto gender fluid.

“Occorre valorizzare le straordinarie attrattive turistiche che il nostro territorio offre grazie al patrimonio storico consolidato nei secoli di tradizione cattolica. Favorire la presenza dell’Europride comporterebbe il rischio del riprodursi di attacchi blasfemi alla nostra fede. Anche i cattolici sono cittadini piemontesi la cui sensibilità deve essere considerata e rispettata” aggiunge Presta.

 L’Europride 2026, se sostenuto dalla Regione Piemonte, confermerebbe pertanto l’orientamento della Giunta Cirio in una precisa direzione. Il PdF Piemonte invita il Governatore, il Consiglio e la Giunta regionale a valutare con lungimiranza e coerenza il bene della nostra regione.

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