“Non in mio nome” il pride di giugno a Cuneo

Il Popolo della Famiglia di Cuneo disapprova la decisione della Giunta

“Che la Giunta abbia l’autorità per deliberare senza interpellare il Consiglio comunale è consentito dal regolamento – afferma Luca Calabrese, esponente del PdF di Cuneo – ma un minimo di senso democratico avrebbe dovuto indurre il Sindaco a sottoporre a confronto anche con le minoranze temi particolarmente sensibili” “È il caso della nuova edizione del gay pride – continua Calabrese – che non tutti i cittadini sono disposti ad accettare supinamente. Cuneo assisterà ad una nuova esibizione di omosessualismo e di blasfemia, in nome dell’inclusione e dell’autodeterminazione di moda. Il PdF fin da ora esprime il suo fermo dissenso”.

Loading